Alla scoperta della Langhe

IMG-20180401-WA0002 Una splendida Pasqua (2018) trascorsa fra le morbide colline e filari d’uva pettinati e ordinati. Tra antichi castelli e suggestivi borghi. Le Langhe sono la patria del Barolo, del Nebbiolo e del Barabaresco. Vini d’eccellenza, nocciole e tartufo rendono famosa questa terra timida. Il paesaggio è modellato dal sapiente lavoro dei contadini che per secoli hanno lavorato questa fertile terra ai piedi delle Alpi dove l’aria del Mediterraneo penetra da Sud e crea un microclima eccezionale.

IMG-20180402-WA0006Barbaresco

Su una delle rocche lungo le anse del Tanaro, si erge imponente la torre di Barbaresco, simbolo del paese. Qui era la barbarica “silva”, prima occupata dai Liguri e poi dai Romani: da questa caratteristica deriverebbe il nome del paese. Altri invece sostengono che il nome derivi dai”Saraceni” detti “Barbareschi”.

Consiglio assolutamente di visitare la Torre di Barberesco, simbolo della città, da poco ristrutturata con i fondi Europei, che rappresenta un autentico terrazzo sulla valle del Tanaro. La visuale spazia dall’Astigiano ad Alba, alle Alpi e ai castelli sulle colline di fronte: Guarene, Magliano, Govone… Il paese, molto bello e curato, è completamente circondato dai pregiatissimi vigneti patrimonio unesco, ed è sede di cantine famose in tutto il mondo.

 

Alba

Alba è certamente il centro abitato più suggestivo della Langhe. Città nota per l’omonimo tartufo bianco. Ha un impianto medievale a forma circolare con torri e case fortificate.
Per la sua storia e la sua economia, Alba è uno dei fiori all’occhiello della provincia di Cuneo e di tutto il Piemonte. L’antica città di Alba (sembra che il territorio fosse abitato già in epoca neolitica) sorge in larga parte sulla riva destra del fiume Tanaro, in una zona pianeggiante circondata dalle colline ricche di vigneti. Il comune, seppur non grandissimo (Alba conta poco più di 30mila abitanti), offre un innumerevole ventaglio di attrazioni: luoghi d’arte e di religione, palazzi d’epoca, le famose torri e ovviamente una notevole tradizione gastronomica e vinicola. Situata in Piazza Risorgimento, la Cattedrale di San Lorenzo è sicuramente tra gli edifici più importanti della città. La cattedrale fu costruita tra il 1486 e il 1517.  L’interno, diviso in tre navate, è invece caratterizzato da splendidi colori che vanno dal blu all’oro, dal beige al marrone.
Alba è anche soprannominata la “città delle cento torri” per l’elevato numero di torri costruite in passato a scopo difensivo (la città di Alba è stata spesso vittima di saccheggi). Delle numerose torri oggi ne rimangono poche poiché molte sono state abbattute ed altre abbassate o incorporate negli edifici circostanti. Le tre più importanti e meglio conservate sono tutte ben visibili da Piazza Duomo e sono: la Torre Bonino, la Torre Astesiano e la Torre Sineo, tutte risalenti al XII secolo.
Purtroppo non abbiamo potuto visitare la fabbrica della Nutella della Ferrero, per chiusura aziendale per il periodo pasquale. Ma ci ritorneremo!

Cherasco

La città di Cherasco, già esistente ai tempi dei romani, giocò infatti un ruolo fondamentale durante le
guerre napoleoniche: è qui che nel 1796 venne firmato l’armistizio di Cherasco. Sottoscritto da
Napoleone, il trattato ridisegnò i confini europei e mise fine alle ostilità tra la Repubblica Francese e il
Regno di Sardegna.
Come la maggior parte dei piccoli paesi del Piemonte, anche la città che ospitò Napoleone è nota per la
produzione di dolci, che anche in questo caso si chiamano baci. Si tratta di un nome condiviso con le
specialità dolciarie di almeno un’altra ventina di città vicine, ma i Baci di Cherasco si differenziano dagli altri per gli ingredienti e la tecnica di produzione: vengono utilizzati infatti esclusivamente cioccolato fondente e nocciole della varietà tonda gentile di Langa tostate in forno a legna. Il risultato è un piccolo cioccolatino dalla forma irregolare e dal sapore impareggiabile, prodotto solo da due pasticcerie: Barbero (il suo fondatore fu proprio l’ideatore della ricetta dei Baci nel 1881) e Ravera . I Baci sono ottimi a fine pasto, ma bisogna tenere presente che una volta assaggiati è impossibile smettere!
Pasticceria Barbero – Via Vittorio Emanuele II, 74, 12062 Cherasco CN

IMG-20180401-WA0003Barolo

In questa terra di grandi etichette, non può che essere il vino il protagonista del weekend. Barolo ne è
uno dei centri più prestigiosi, proprio per la fama del suo vino più celebre, conosciuto ed apprezzato in
tutto il mondo. Turisti di ogni dove giungono in quest’angolo di Piemonte per apprezzare, gustare,
comprare e vedere come si produce questo vino straordinario, ma anche per respirare la semplicità e le
tradizioni che qui sono rimaste quelle di un tempo, nonostante Barolo sia diventato un’importante meta
turistica e tra le più significative realtà della storia vitivinicola e produttiva italiana e mondiale.

Il Castello Falletti, conosciuto anche come Castello Comunale di Barolo, si trova al centro dell’omonimo borgo. Sali su in cima e goditi un inconfondibile e suggestivo panorama. Dal 2010 ospita il WiMu, il “Wine Museum” dall’impronta innovativa. Inoltre, le cantine del castello ospitano l’Enoteca Regionale del Barolo dove assaggiare le bottiglie più pregiate.

La visita si snoda tra la terrazza panoramica del castello, che regala una vista mozzafiato sulle Langhe,
fino alle storiche cantine dove, a metà del XIX secolo, nacque il vino Barolo. Un percorso tra arte, musica, letteratura, storia, cucina, miti universali e tradizioni locali, ma anche nella storia di un castello che fu abitato dai Marchesi Carlo Tancredi e Juliette Colbert, meglio conosciuta come Giulia di Barolo, e Silvio Pellico, protagonista del Risorgimento italiano.

 

La Morra

IMG-20180401-WA0000Per ammirare il balcone delle Langhe occorre andare a visitare il paese di La Morra che è infatti adagiato su di un poggio ad oltre cinquecento metri d’altitudine. La vista mozzafiato spazia a trecentosessanta gradi su tutte le Langhe. Barolo par di toccarla con mano. Una passeggiata nel borgo consente di apprezzarne gli edifici di pregio tra cui la chiesa parrocchiale di San Martino, edificata tra il 1684 ed il 1695, dall’imponente facciata barocca, la chiesa della Santissima Annunziata e la settecentesca torre campanaria.

 

Serralunga d’Alba

La strada che porta al borgo, per lo straordinario scenario che propone verso la catena alpina, impone l’abbandono del camper e la prosecuzione a piedi. Noi l’abbiamo lasciato in una traversa della strada principale. La stretta strada che porta all’abitato regala scenari d’incanto verso il cuneese e le Alpi ed è dominata dall’imponenza del castello, edificato alla metà del XIV secolo, che sovrasta il borgo con la sua originale verticalità.

Per visitarlo occorre chiamare per sapere gli orari delle visite. Una ripida salita porta nel cuore del paese, al suo suggestivo concentrico, e al castello del quale si apprezzano le fasce di archetti e le preziose bifore gotiche.

 

Grinzane Cavour

Fonte: Castello di Grinzane Cavour

Fonte: Castello di Grinzane Cavour

Il piccolo borgo di Grinzane è caratterizzato essenzialmente dal Castello del Conte di Cavour, che per un
periodo fu sindaco della stessa cittadina  dal 1832 al 1849. Costruito nel XIII secolo, ha subito varie modifiche architettoniche. Oggi è sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour e di un Museo Etnografico sulla civiltà contadina.
Con pianta quadrata e torri angolari, il castello risale al XIII secolo e fu residenza giovanile di Camillo
Benso conte di Cavour. All’interno il Museo Etnografico racconta anche l’altro tesoro, oltre al vino, di
queste terre, quel tartufo che la capitale delle Langhe. Sempre nel castello sono conservati mobili, manoscritti e la fascia tricolore di Cavour di  quando era sindaco di Grinzane.

Con sorpresa abbiamo trovato, nel giorno di Pasqua, proprio il padrone di casa a farci da guida del Castello. La guida si chiama  Franco Urban,  un attore e sembra veramente il sosia di Cavour. Grazie ai diari lasciati dal Conte, Urban ha  scritto  e interpretato lo spettacolo che regala ai visitatori solo in alcuni giorni dell’anno (per info visitate il sito del Castello: http://www.castellogrinzane.com/it/homepage), raccontando di uno statista inedito, facendo emergere il suo privato, i suoi sogni, il suo impegno, le sue donne, insomma tutto quello che sui libri di storia non si trova, ma che è parte integrante di una esistenza straordinaria che ha contribuito a costituire il Regno d’Italia, creando i presupposti per uno sviluppo agricolo ed industriale, i cui benefici sono ancora evidenti, a partire dai grandi vini della zona. A lui si devono infatti interessanti scoperte anche nel campo della viticoltura. Franco Urban è stato splendido, ci ha permesso di tuffarci con la mente e con il corpo nell’epoca in cui visse Cavour.

 

Racconigi

IMG-20180402-WA0030Dopo le Langhe abbiamo avuto del tempo anche di visitare il Castello  reale di Racconigi, per passare una bellissima Pasquetta nel parco del castello reale, che è situato nell’omonima città, in provincia di Cuneo, poco distante da Torino.

Nel corso della sua quasi millenaria storia ha visto numerosi rimaneggiamenti e divenne di proprietà dei Savoia a partire dalla seconda metà del XIV secolo. In seguito fu residenza ufficiale del ramo dei Savoia-Carignano e successivamente fu eletto sede delle «Reali Villeggiature» della famiglia reale dei re di Sardegna (e poi d’Italia) nei mesi estivi e autunnali.

Dai tempi di Carlo Alberto fino alla caduta della monarchia, la famiglia reale trascorreva la villeggiatura in questo imponente castello costruito da Guarini per i principi di Carignano e circondato da un maestoso parco, opera dell’architetto di giardini Xavier Kurten ed esempio tra i più significativi in Europa della sensibilità verso la natura e il paesaggio propria del Romanticismo.

Visitare il Castello di Racconigi oggi significa non solo rivivere i fasti di Casa Savoia ammirando gli arredi originali e la splendida collezione di ritratti, ma anche passeggiare tra serre e cascine e avvistare le cicogne che nidificano nel parco, oasi di grande interesse naturalistico. Gli eredi dei Savoia hanno venduto questo Palazzo allo Stato negli anni ottanta per soli 3 milioni di euro. E’ diventato anche una location per veri film e fiction, in quanto il castello possiede tutti gli arredi originali, a differenza del castello di Venaria.

Per le visite guidate occorre prenotarsi all’ufficio Turistico che si trova davanti al castello. Infatti negli orari di apertura, l’Ufficio Turistico mette a disposizione guide turistiche abilitate per fornire informazioni e per visite alla città e al Castello Reale.

Dove sostare

Parcheggio Cherasco
Viale Salmatoris, Piazza Giovanni Paolo II
Comune: Cherasco (Cuneo)
Coordinate: 44.64946, 7.85529
Punto sosta con servizi, con 8 posti per camper assai spaziosi, più un vasto parcheggio, situata dietro la
stazione dei Carabinieri, segnalata.

Nizza Monferrato 
Area attrezzata gestita dal Camper Club Nicese, posto per 14 veicoli, su fondo in ghiaia e erba. Apertura annuale, adiacente al centro storico della cittadina Astigiana, è completamente recintata. Apertura dalle 8,00 alle 20,00 e per l’ingresso all’area sosta telefonare a: Gestore: +39 338.5058712.

 

Dove Mangiare

Trattoria nelle Vigne, Via Moglia Gerlotto, 7° – 12055 Diano D’Alba CN.

Vi abbiamo anche dormito!

Dove acquistare il vino a prezzi modici

Siamo andati presso l’Agriturismo dei Magi, i cui proprietari Silvana e Gigi sono delle persone meravigliose e molto ospitali. E’ situato in Borgata San Vittore, a Priocca, incantevole paesino arroccato tra Asti e Alba, nel cuore del Roero.

Via Magliano, 3
12040 Priocca d’Alba (CN)

 

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