Pistoia-Pisa-Castello di Fosdinovo

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Pisa-Torre Pendente

L’idea di questo itinerario mi era venuta in mente prendendo ispirazione da diversi spunti. Innanzitutto era da tanto che volevo portare i bambini a vedere la Torre pendente di Pisa che è rimasta chiusa al pubblico per parecchi anni ma riaperta solo dal 2001. L’avevo visitata da bambina e mi era rimasta impressa nella memoria. Desideravo farla vedere ai miei figli in modo da trasmettere loro lo stesso stupore che avevo provato io! Abbiamo approfittato del bellissimo ponte lungo del 2 giugno, in occasione del quale ricorreva anche il 70° anniversario della nostra Repubblica Italiana. Avevo, poi, sentito al telegiornale che la città di Pistoia era stata designata capitale italiana della cultura 2017. Quindi mi è venuta l’idea di unire le due visite essendo Pisa e Pistoia poco distanti tra di loro. Mi serviva concludere l’itinerario con la visita di un castello, per tuffarsi un po’ nella quotidianità medievale, e leggendo vari itinerari di camperisti ho scoperto il Castello di Fosdinovo Malaspina, che anch’esso dista circa 70 Km da Pisa.

PISTOIA

Dove sostare con il camper


Prima tappa a Pistoia
. Consiglio di parcheggiare il camper, per visitare la città, all’area attrezzata Comunale  in Via Marino Marini – Piazza Oplà (gratuito), a 15 minuti dal centro, accanto vi è anche una pista ciclabile. Poi per dormire invece consiglio  Podere Campofossato (Via Calabbiana, 2 Tel. 0573 416780-3287180127 www.campofossato.it, a pochi Km dal casello autostradale), presso l’ azienda agricola Andrea Boschi, immersa nel verde e con un accanto un torrente. Dotata di 8 posti camper con attacchi punto luce, impianto di carico acqua potabile e scarico acque reflue modernissimo, tavoli con panchine, con vicino fermata dell’autobus. Inoltre presso l’agricamper è possibile degustare i prodotti locali dell’azienda agricole e acquistare un ottimo olio extravergine di oliva, ottenuto da olivi dell’azienda siti nelle colline pistoiesi. Di notte siamo stati accompagnati da una fantastica “musica dell’acqua” di una cascata che si trova a 20 mt dalla piazzola.

Pistoia è stata veramente una sorpresa, con la sua eleganza e bellezza raffinata.  Il passato di questa città di origine romana risulta subito evidente quando, visitandola, ci si addentra in un aspettato percorso  inaspettato di chiese,  chiostri, palazzi. Tra vicoli medievali e piazzette  irregolari, prestigiosi palazzi emerge una città sorprendente, dal fascino discreto, perfetta per chi ama il turismo lento  e di qualità. Pistoia riserva al turista un piccolo centro storico (https://www.comune.pistoia.it/5568) raccolto intorno  a una armoniosa piazza medievale: la Piazza del Duomo, che riunisce gli edifici più importanti del potere religioso, amministrativo e giudiziario; è dominata dalla cattedrale di San Zeno e dal suo iperbolico campanile che scandisce da sempre la vita della città; davanti alla cattedrale, quasi nascosto da occhi indiscreti appare il Battistero di San Giovanni in Corte, di architettura gotica, di forma ottagonale caratterizzato dal tipico rivestimento marmoreo a bande orizzontali bianche e verdi (marmo verde di Prato e quello bianco di Carrara) ; il Palazzo del Comune, il Palazzo dei Vescovi e il Palazzo Pretorio.

Nella vicina Piazza Giovanni XXIII  si trova l’Ospedale del Ceppo, dotato di un loggiato esterno ornato da uno splendido fregio di terracotta raffigurante le sette  Opere di Misericordia. Deve il nome al ceppo, un tronco cavo usato nel Medioevo per raccogliere le elemosine. Da questo monumento si accede alla Pistoia sotterranea, aperta solo da 6 anni, che offre un viaggio, di circa un’ora, nel labirinto della storia, con 650 metri di percorso ipogeo, alla scoperta dell’espansione storica della città e la possibilità di visita  all’Anfiteatro Anatomico più piccolo del mondo. Una curiosità: in campo medico, la presenza di una Scuola Chirurgica (1666-1844) e la collaborazione di un eccellente fabbrica di armi, presente nel centro storico ha portato alla produzione di un particolare coltello utilizzato dai chirurghi, al quale fu dato il nome latino “pistoris”(originaria denominazione romana di Pistoia è “Pistoria”) che nel tempo ha assunto la terminologia “bisturi” Si visita solo con la guida e consiglio, nei giorni di festa, di prenotare la visita con anticipo appena si arriva a Pistoia. (per maggiori informazioni: www.irsapt.it – 0573 368023 Piazza San Giovanni XXIII, 15).

Dove mangiare

Dopo la suggestiva visita ci siamo diretti al Ristorante Pizzeria “La Cantinetta” (Via Crispi, 15 tel. 0573 1781113) dove abbiamo degustato un’ottima pizza napoletana.

PISA

Dove sostare con il camper

Per visitare Piazza dei Miracoli, consiglio di parcheggiare il camper presso il parcheggio gestito dalla Mobilità di Pisa, sito in Via Piave, dal costo modesto di 0.60/h. Per passare la notte invece è preferibile  spostarsi  con il camper verso il mare, a Tirrenia, pieno di campeggi. Noi abbiamo sostato presso il camping International St Micheal (www.campingstmichael.it).

II Tappa: Pisa Una criticità che abbiamo riscontrato è stata l’enorme fila per visitare la torre pendente e gli altri monumenti. Circa tre ore di attesa! Ho scoperto poi che si potevano acquistare online  sul sito http://www.opapisa.it/ il sito dell’Opera della Primaziale Pisana, ente che gestisce tutti i monumenti della piazza del Duomo di Pisa,  anche a 1 giorno  prima della data della visita, compatibilmente con la disponibilità. Il biglietto dà diritto alla sola visita dei monumenti e musei per il giorno e l’orario scelti.

Immagino lo stupore  per i turisti provenienti da tutto il mondo  che vengono a visitare la Piazza Duomo a Pisa, meglio nota come Piazza dei Miracoli,  perché a me  ha fatto lo stesso effetto malgrado fossero passati anni. Su di essa si affacciano il Battistero, la Cattedrale, la Torre Pendente ed il Camposanto, luoghi che stanno a simboleggiare le varie fasi della vita religiosa cittadina (chiamate “miracoli” da Gabriele D’Annunzio, nel romanzo “Forse che si, forse che no”).

Piazza dei Miracoli è nota al grande pubblico di tutto il mondo grazie alla bizzarra Torre del Campanile, meglio conosciuta come Torre Pendente, in quanto parte del terreno sottostante, già durante le prime fasi della costruzione, ha ceduto dando alla torre la sua forma caratteristica. Rappresenta infatti il monumento più famoso per via della caratteristica pendenza, simbolo della città e uno dei simboli d’Italia. Dal 1987, inoltre, la Piazza è patrimonio dell’Umanità UNESCO.

La torre pendente è stata chiusa ai visitatori per motivi di sicurezza poiché ci si è resi conto, negli ultimi decenni del XX secolo che l’inclinazione aveva subito un deciso incremento, tanto che il pericolo del crollo si era fatto concreto.

Durante i lavori di consolidamento, iniziati nel 1990 e terminati alla fine del 2001, la pendenza del campanile è stata ridotta, riportandola a quella che presumibilmente doveva avere 200 anni prima, con uno spostamento alla cima del campanile di quasi mezzo metro. La base è stata inoltre consolidata e secondo gli esperti questo consentirà di mantenere in sicurezza la torre per almeno altri tre secoli, permettendo così l’accesso ai visitatori.


Fosdinovo – Castello Malaspina

Come arrivare e dove sostare con il camper

Riferimenti del castello :Via Papiriana, 2  54035 Massa-Carrara  +39 0187/68891.

Purtroppo il navigatore ci ha portato in una strada di montagna che è franata. Miracolosamente abbiamo incontrato un signore addetto alla manutenzione delle strade che ci ha fatto percorrere una strada alternativa. Quindi la strada migliore provenendo da sud è percorrere l’A12 Rosignao- Genova uscita Carrara. Imboccare la ss 1 Aurelia con direzione Sarzana, dopo circa 6 km girare a destra verso Fosdinovo.

Sotto il castello vi è un’area di sosta camper non-attrezzata, serve solo per parcheggiare il vostro  camper comodamente.

Castello Malaspina di Fosdinovo La visita presso questo castello di Fosdinovo Malaspina  è stata un’esperienza veramente emozionante. Le visite guidate al castello vengono fatte tutti i giorni, tranne la domenica, ai seguenti orari:

Orario estivo (1 maggio – 30 settembre) tutti i giorni esclusi i martedì non festivi: 11.00–12.00–16.00-17.00-18.00. http://www.castellodifosdinovo.it/ita/

La visita guidata inizia con un veloce excursus storico sulla storia del castello, la cui costruzione ebbe inizio nella seconda metà del XII secolo. Tralascio la storia per raccontare ciò che mi è rimasto più impresso della visita e cioè la leggenda che riguarda la giovane Bianca Maria Aloisia

Quando siamo entrati nella sala del trono, dopo averci spiegato alcune curiosità, la guida ci ha detto di alzare lo sguardo verso il soffitto. Abbiamo visto una strana macchia che sembrava di umidità invece rappresentava l’ectoplasma del fantasma della giovane fanciulla. Pare, infatti, che nella macchia di umidità nella sala del trono si riconoscano varie figure avvolte in un’aura chiara. Si distinguono una macchia bianca (il volto della bambina albina), una macchia nera che la avvolge, molto somigliante alle fattezze di un cane con un collarino più chiaro, una macchia molto grande e chiara sulla destra raffigurante un cinghiale e infine un volto umano, proprio sotto al collare del cane, nel quale si scorgono occhi, naso, bocca, mento e corona (il re, padre di Bianca Maria). Ciò che vi sto raccontando l’ho visto coi miei occhi e posso garantire che tali figure si distinguevano nitidamente! Il castello è infatti meta di ghost visitors e di studio del centro nazionale del paranormale.

La famosa leggenda del castello narra che la giovane Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo (Giacomo) Malaspina e Oliva Grimaldi era una bellissima ragazza che era nata albina e per tale ragione era stata segregata nelle proprie stanze senza alcun contatto con l’esterno. Ma la ragazza, malgrado l’isolamento, si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere. I genitori, contrari a quell’amore infamante per il blasone dell’intera famiglia, avevano tuttavia minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello. La giovane, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d’amore. Quell’atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una severa decisione. E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un convento. Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico. Fu allora riportata al castello, rinchiusa nelle prigioni e torturata finché non fosse rinsavita. Ciononostante la sua volontà non fu piegata. Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione.

La guida ci ha raccontato che, a confermare l’autenticità della storia, nel 1980, durante gli scavi effettuati per lavori di consolidamento del castello, furono ritrovati resti di ossa risalenti al XVII secolo appartenenti ad una persona di circa sedici anni e a due animali. La storia di fantasmi che mi ha incuriosito più di tutte, però, è stata quella del letto che respira ed del pomello dal quale si sente il battito di un cuore. Entrati nella stanza, io e molte altre persone, ci siamo avvicinate al letto e abbiamo visto che quest’ultimo era come rigonfio in superficie. La guida ci ha spiegato che questo era il letto nel quale era morto il marchese Ippolito, ucciso avvelenato dal figlio. Dal momento della sua morte, le lenzuola del letto sono sopraelevate e se toccate con leggerezza si riesce a sentire una sorta di flusso d’aria che ricorda un respiro. Io personalmente ho provato e effettivamente qualcosa si sentiva! Sembrava come se qualcosa da sotto le coperte si muovesse in modo costante su tutta la superficie del letto. Inoltre la guida ci ha informato che da ciascuno dei pomelli del letto si sentono i battiti del cuore del marchese: gli ultimi 3 battiti simulanti l’aritmia cardiaca che portò l’uomo alla morte.
La seconda guerra mondiale ha lasciato un segno vivo nel castello che fu bombardato dagli alleati, poiché i tedeschi vi avevano stabilito il quartier generale. Fu ricostruito negli anni sessanta riportando il castello al vecchio splendore.

Oggi il castello è anche sede di un bed breakfast dove i visitatori posso ammirare anche la vista sul mare. Vi organizzano anche feste di halloween e di capodanno. Inoltre il castello è stato location di un film americano che deve ancora uscire che sarà una rappresentazione americana del Decamerone.

Dopo la  visita del castello, la fame ci era salita alle stelle, dopo tutta la storia dei fantasmi, allora ci siamo fatti consigliare dalla signora custode del castello un posticino dove poter andare a mangiare genuino, e lei ci ha consigliato di andare al ristorante “Il Cucco”, poco distante dal castello, dove puoi gustare cucina semplice e casareccia. Noi abbiamo mangiato delle ottime fettuccine e ravioli conditissimi di sugo al ragù.

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